Architectural exchange

                           COBE - Frederiksberg    kindergarten Client: City of Frederiksberg Program: Day care center for 182 children, age 0-6 Size: 1,700 m² At its core, a kindergarten is about creating a safe, playful and inspiring setting for kids to grow up in. The starting point for this kindergarten was to create a building from the eye level of a child. The design is based on a concept that kids are very fond of: The playhouse. As a series of small houses within a bigger house, the interior of the kindergarten is composed of several small and different worlds that vary in size and function. A house within a house becomes a recurring motif, both indoors and out. The aim is to create architecture that is comprehensible in the eyes of a child and to draw inspiration from the simplicity and purity of a child’s drawing. The result is a scaled-down environment consisting of many different worlds, but also a place where kids can feel a sense of belonging to one specific house within

         Cobe é uno studio di architettura danese fondato nel 2005                    COBE - THE OPERA PARK  - COPENAGHEN Year: First prize in competition 2019, completed 2023 Client: The Opera Park Foundation. Donation by The A.P.  Moller Foundation Program: Public park including greenhouse with café, a covered pedestrian bridge, and underground parking facility for up to 300 cars Size: 21,500 m² The mixed-use densification of Copenhagen’s inner harbor has resulted in a lively and buzzing capital city. However, as increasing density and activity result in more residents and more visitors, green recreational spaces have become more and more scarce. The Opera Park is a public park on the Copenhagen harbor front designed for recreation, relaxation and contemplation in the middle of the dense city center. A green lung offering a diverse variation of trees, bushes, plants and flowers. Organized with inspiration from the European capital’s historical gardens with winding paths and carefully

  La marcia per la legalità degli alunni spoltoresi https://platform-cdn.sharethis.com/img/email.svg

https://www.labiennale.org/it/architettura/2023 https://www.labiennale.org/it/architettura/2023 https://youtu.be/T18_cP28BMo

  https://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/progetti/progettare-ospedale-boeri-piano-981 Progettare l’ospedale del futuro: due progetti di Boeri e Piano a confronto Quali sfide per l’“ ospedale del futuro ”? Una riflessione interessante da avanzare cogliendo l’occasione della presentazione di due progetti significativi in ambito di salute e cura: il progetto dello  studio Boeri  per il nuovo Policlinico di Milano e il progetto di  Renzo Piano Building Workshop  per l’Hospice di Bologna. Già il termine stesso  ospedale  suggerisce una rincorsa verso un nuovo modello di pensiero. Etimologicamente, il termine ospedale deriva dal latino  hospitale  ricordando le stanze destinate agli ospiti ( hospitalia ), per andare poi ad abbracciare il significato di “luogo di cura dell’ammalato”. Una concezione rigida che non permette di contenere tutti gli aspetti che al giorno d’oggi l’ospedale, così chiamato ancora, ingloba. Tale luogo non è infatti concepito solo come luogo per il mala

  https://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/progetti/renzo-piano-scuola-futuro-548 Renzo Piano e "la scuola che farei": l'edilizia scolastica sarà sostenibile Situata in periferia,  articolata intorno ad un albero e con la “torre dei libri”  (ovvero la biblioteca) che corre a tutta altezza fino al terrazzo: è “ la scuola che farei ”  , un modello di scuola sostenibile che Renzo Piano,  architetto italiano di fama internazionale e Senatore a vita, ha elaborato insieme al maestro e pedagogo Franco Lorenzoni e allo psichiatra e sociologo Paolo Crepet. In copertina: Il disegno in cui Renzo Piano rappresenta la sua scuola ideale Il progetto de "la scuola che farei"  Il progetto è stato ideato a marzo 2015 quando proprio il maestro Lorenzoni pubblica un articolo dal titolo provocatorio “Cari architetti, rifateci le scuole!”.  Il testo è una denuncia  non solo del problema, seppur grave ed urgente, della fatiscenza in cui versa l’edilizia scolastica italia